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Premetto spiegando chi è Riccardo, di cui parlerò poi, magari da far comprendere meglio il tipo di relazione che ho con lui: lo conosco da quando ho 7 anni, siamo grandi amici, durante la prima superiore mi ha detto di essere gay (anche se già lo sospettavo) ed ha avuto davvero molti problemi fra genitori, classe e la ricerca di un "compagno". Di tutti questi problemi me ne ha parlato molto, quindi sentivo questa situazione che stava vivendo molto vicina a me. Il sogno di cui sto per parlare lo ho avuto in questo periodo all'incirca, prima che le cose si stabilizzassero per lui.
Il sogno: Mi trovo in un gigantesco palazzo di vetro, sto indossando un camice da scienziata, indosso degli occhiali da vista, tacchi a spillo, capelli raccorlti in una coda ed ho in mano una cartelletta su cui probabilmente prendevo annotazioni. Sto correndo, seguita da due persone che suppongo siano miei assistenti. Corriamo come se questo palazzo stesse cadendo a pezzi, quando entriamo in una gigantesca bolla interna al palazzo. Entriamo e pare che tutto vada in pezzi, mentre vengo teletrasportata. Cambia completamente scena, mi ritrovo in una piccola cucina di quella che suppongo essere la mia futura casa, tengo in mano una neonata (ha il panno rosa addosso, quindi suppongo sia femmina) e mio marito - probabilmente - mi abbraccia da dietro. Improvvisamente compare Riccardo spalancando la porta e facendo entrare sconosciuti, come se fosse il dirigente di un hotel. La casa allora sotto la mia ottica da casa si trasforma in hotel. Qui il sogno finisce. Le sensazioni che questo sogno mi ha dato sono state davvero calde, anche la prima parte del sogno, trovandomi in un palazzo di vetro e poi in una bolla, mi sentivo stranamente bene, per quanto il palazzo stesse andando a pezzi e la bolla mi stesse teletrasportando. La parte nella cucina e/o hotel invece mi ha dato una sensazione di appartenenza e di famiglia davvero forte...
Emh... so che è un po' particolare come sogno, ma mi ha colpito davvero moltissimo, ancora adesso, a distanza di anni (uno o due), lo ricordo perfettamente...
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