...NOI... (amore, relazioni, sessualità, sogni, religione, grafica, skin)

Posts written by oro

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    :D Potenza del verbo, allora.
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    Così, una ipotesi scientifica.

    Non mi è mai accaduta la questione in oggetto, per cui faccio ipotesi, questa era riferita a ciò che è accaduto a Veronica.
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    Potenza della chimica ormonale!
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    Le rekkie.
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    Però, se spieghi meglio, magari si comprenderà se ciò in cui credi ha un "razionale".
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    Comunque sia non può venire da altri, nel senso che si deve averne una convinzione interiore, personale, sia essa frutto di un credo rivolto a qualcosa di già in essere, esistente, sia essa del tutto personale e non corrispondente a nulla di codificato nel sociale, per così dire.
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    Yes, too much love will kill you
    And you won't understand why
    You'd give your life you'd sell your soul
    But here it comes again
    Too much love will kill you
    In the end.
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    Si, mi è chiaro il concetto di reincarnazione, avendone esperiti alcuni passaggi personali.
    Non c'è una "ricongiunzione" con il Dio, no.

    L'inutilità della scienza umana è relativa a ciò che è utile per lo spirito, chiaramente, nel contesto umano la scienza è essenziale.
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    "Ahem, direi che non avrò mai un marito, compagno o fidanzato e che non porterò mai in grembo un bambino."

    Mi ha anticipato perchè è quello che avevo subito pensato io. Comunque omega18 fatti coraggio, la tecnologia e la scienza avanzano, evolvono e può essere che un giorno ci si possa riuscire! :D

    Non ho compagna nè figli, forse avrò una compagna, in futuro, ma non credo avrò figli.

    C'ho pure un'età, eh! -_-
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    Potenzialmente infinite significa comunque "finite", nel senso dei limiti di cui è possibile concepire, chiaramente, specialmente a livello umano, comunque inutili poichè sovrastrutture atte a giustificare una ricerca umana quando non è con con i mezzi umani che si può esperire tale natura.

    Dimostrabile, direi di no, per fortuna, se si intende una cosa simile all'osservazione che si può fare di un qualcosa da porsi tra due vetrini di laboratorio.

    Diciamo semplicemente che, giunti a quel punto, ognuno è dimostrazione di se stesso.

    Dico "per fortuna" poichè sarebbe un vero guaio se fosse diversamente.


    In realtà, se questo "spirito" tende a Dio, come sembra, e se la natura del Dio è la sua matrice e proprio per questa sua natura o struttura è portato a questo "percorrimento", esso spirito sembra esperire l'universo materiale e quello spirituale o quel che c'è, mettiamola così, così definiamoli, lungo un "percorso" "eterno" che mai troverà fine. Ciò garantirebbe quindi anche l'eternità di vita dello spirito "individuale", cioè a dire il fatto che il Dio sia e resti irraggiungibile e inconoscibile nella sua intima natura di Assoluto in Atto, Infinito ed Eterno.
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    :D

    Le arti esoteriche o mistiche non sono infinite, esse sono, più che altro, così come accade per religioni e filosofie e come accade per la logica umana, per le scienze umane, sovrastrutture, più che altro inutili, se fossero infinite costituirebbero una inutilità infinita. Un costrutto umano non può essere infinito, per sua stessa natura.

    Che i presupposti siano indimostrabili a te e ad altri poco importa poichè io ho aperto una discussione che si intitola "Il mio Dio" e la tematica rifletteva la possibilità di conoscerlo o esperirlo, ed ecco perchè le tue motivazioni e ragioni decadono tutte in blocco, proprio perchè il mio Dio, cioè quella parte che in me è divina, è dimostrabile e conoscibile e, essendo "mia", è dimostrabile a me stesso e conoscibile da me stesso.

    Il "campo d'esistenza" non è deciso da nessuno che non abbia il potere di "manifestare" l'esistenza, , tutt'al più puoi decidere il campo di indagine o di esperienza che diviene variabile e più o meno ampio all'interno di un campo di esistenza.


    Bhagavad Gita è il testo compreso nel Mahābhārata, e non è quello a cui mi riferisco che è invece inserito nel Shoayaramahaya.

    Se non lo si studia, non si può impararlo a memoria.

    "Se poi tu stabilisci che i presupposti sono quelli, sono d'accordo con te".

    Qui devo concordare, si tratta comunque di presupposti valutati e confermati da miliardi di spiriti ad ogni livello evolutivo ma io li ho fatti miei nel momento in cui ho avuto la possibilità di condividerli, perciò essi sono miei presupposti.


    P.S. Ho letto solo ora lo spoiler, SailorWanda. Direi che in questa materia, per capirci qualcosa e per esperirlo e appropriarsene, la via dell'ignoranza è sempre la strada migliore.



    A ragion di ciò direi, omega18, che siamo sempre "perfettamente" in linea con ciò che hai scritto prima, mi pare.
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    Verso i 16 una donna (occidentale) dovrebbe, in media, essere già in grado di affrontare una gravidanza. Prima di tale età è possibile, certamente, diciamo anche ai 14 ma la vedo più rischiosa e non poco, ai 12 anni eviterei.
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    Occorre fare i conti anche con la durata media di vita. Per una donna qui pare essere di 84 anni mentre in alcuni paesi del terzo mondo non supera i 45-50.

    In alcuni paesi già i genitori predispongono il matrimonio di figlie che hanno 9-10 anni.
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    Quando fumavo sigarette non ho mai consentito a nessuno di farmi sentire uno schifo, non concedo tale potere a nessuno.

    Non date mai questo potere a qualcuno, mai.

    Poi è chiaro che c'è chi fuma come una ciminiera da guerra ma è una grande persona di cuore e generosa di animo che fà un sacco di bene e c'è chi non fuma e prende a calci animali, bambini e vecchi e malati e vive di odio.

    Al mondo c'è chi soffre la fame e al sete, bambini che muoiono per denutrizione, ammalati che hanno necessità di assistenza che non viene concessa, guerre che fanno morti ogni giorno.

    Non sarà colpa dei fumatori.





    Però, ribadisco, se potete non fumate, se non potete non fumare non lasciatevi torturare dai sensi di colpa nè dai rimproveri ma magari adottate strategie per evitare i danni eventuali.
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    Ancora, e per concederti la parte di ragione che hai, com'è giusto che sia, definizione di Dio, poichè una definizione si può anche darla, nulla cambia:

    Di Dio sappiamo soprattutto ciò che non è e ciò che non ha: la natura intima di Dio non può che esserci eternamente sconosciuta. Ciò deriva dal fatto che l’infinito è irraggiungibile e poiché anche gli attributi divini (intelletto, potenza, verità) sono infiniti ed eterni, non sarà mai possibile capire la Sua intima natura.

    Ciò nonostante la presenza di Dio è reale e continua e domina la scena universale perché noi pur percorrendo le nostre vite autonome non abbiamo mai lasciato il "Padre" ma siamo perennemente in Lui e in Lui sono tutte le cose, poiché non c’è nessun luogo o realtà mentale dell’Universo in cui non ci sia Dio.

    Eppure, per paradosso, ogni definizione di Dio ci allontana, anziché avvicinarci e dunque Dio è l’unico Essere di cui non dovremmo parlare.
251 replies since 9/1/2007
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